25.11.09

maddormentavo (ovvero amanti del matarazzo)

Maddormentavo di tutto.
Ronfavo come una caffettiera indecisa.
Maddormentavo di notte, manco a dirlo, ma ad una velocità tale che i compagni di letto - dormivamo in tanti all'epoca, a turni, ma io c'ero sempre, stakanovista del cuscino - venivano a controllare che fossi ancora vivo.
Maddormentavo a lezione, poca cosa direte, ma in prima fila in faccia al professore, che non poteva fare altro che fermare la lezione.
Maddormentavo in treno, fino all'ultima stazione - non mia - fino al capolinea sull'autobus, in macchina per tutto il viaggio, fossero curve e tornanti o comoda autostrada.
Maddormentavo in fila alla posta, dal salumiere, dal dentista durante l'otturazione, in Chiesa al confessionale, negli spogliatoi dei negozi d'abbigliamento, in spiaggia sulla sabbia e in mare al largo. Maddormentavo in piedi, sul prato, in ginocchio, accoccolato, seduto col rivolo di bava, dopo l'ultimo singulto di piacere, dopo aver fatto la domanda sbagliata.
Maddormentavo durante la resa dei conti.

"Dormi chiossai d'u matarazzu", mi dicevano. E mi piaceva sentirmelo dire - sarà che in dialetto novarese il materasso è tuttaltro che statico: mi diceva, sogna e vai.


1 commento:

malcelati 8 ha detto...

- i singulti?! ma chi cavolo li fa i singulti?
- ebbé come li chiami tu? beh sentili e poi nominali